
Neuroscienze: conoscerle per gestire funzionalità e comportamenti
Il termine “Neuroscienze”, specialmente in riferimento al cervello umano, fa pensare ancora a qualcosa di estremamente complesso e quasi completamente misterioso. Negli ultimi anni, invece, la Risonanza magnetica funzionale (RMf) ha rivelato molti aspetti che dimostrano come la conoscenza sia determinata dall’estetica (termine derivante dal greco àisthesis, che significa “sensazione”).
E’ infatti attraverso la sensazione che avviene la percezione cosciente (appercezione neuroestetica), e da questa la memoria, e quindi la conoscenza. Ed è nel periodo in cui il Sistema nervoso centrale è in fase di maturazione che i segnali che il cervello raccoglie dall’esterno inducono la formazione e la stabilizzazione di quelle fibre nervose indispensabili a supportare le facoltà intellettuali e i tratti della personalità che caratterizzano il comportamento dell’adulto. Ma la ricerca epigenetica ha anche confermato che a iniziare dalla vita prenatale, in risposta a segnali provenienti dall’esterno, agiscono in modo rilevante anche piccole molecole (i microRna), i cui condizionamenti sono poi trasmissibili attraverso il patrimonio genetico del nascituro fino alla terza generazione.
Conoscere i principi fondamentali dei meccanismi neurofisiologici dell’infanzia e dell’adolescenza consente di poter gestire al meglio le proprie facoltà, oltre che interpretare correttamente il comportamento altrui. Scienziati quali Henri Laborit, Oliver Sacks, Eric Kandel, Daniel Levitin, Alain Berthoz hanno svelato molti segreti del cervello umano, mostrando quanto il concetto di “valore” sia imprescindibile dalla neurofisiologia, che presiede alla formazione della cultura.